Niente. Non ce la possiamo fare. Nonostante gli appelli urbi et orbi a non uscire di casa (se non strettamente necessario), nonostante la Sicilia sia stata inserita nell'ultimo Dpcm in fascia arancione, nel fine settimana le grandi citta' metropolitane del sud, Palermo e Catania (e Napoli capofila, ci mancherebbe) si sono riempite di gente. Come se nulla fosse, come un normale sabato di un ordinario anno qualsiasi. Come se non ci fosse in corso una letale pandemia.
Davvero ci si chiede che male abbiamo mai fatto noi, pavidi osservanti delle regole, per meritarci questo? Noi maniacali e ligi difensori della mascherina, paranoici misuratori delle distanze di sicurezza, refrattari ad ogni sorta di assembramento, fosse anche solo delle formiche nel giardino di casa nostra...
E mentre i numeri dei contagi crescono al galoppo e il rischio che il sistema sanitario vada in tilt diventa giorno dopo giorno piu' pressante, ci tocca assistere a questa processione degli stolti. Man nella mano, a braccetto, a caracollo, a struscio, a stile libero, in bici, in monopattino, da soli oppure in compagnia, con il chihuahua al guinzaglio o comodamente acciambellato nella borsetta di pelouche. E via andare ... di piumino o di spolverino, di tacco o di zeppa, con capello fonato o gellato a bestia... Vasca dopo vasca, virata dopo virata, quasi in apnea, con e senza mascherina. Come se via Etnea a Catania o via Ruggero Settimo a Palermo fossero delle enormi piscine olimpioniche.
Lecito chiedersi davvero quali siano i meccanismi che portano le persone a disattendere una regola cosi' basilare eppure cosi' di buon senso: stare per una buona volta a casa. Tutti. Si fa davvero fatica ad entrare nel flusso neuronale di questi nostri concittadini e dei loro processi cognitivi. E' superficialità o menefreghismo tout court questo impulso irrefrenabile che li spinge fuori casa ? Che e' come dire: ci sono o ci fanno? Si tratta probabilmente dei soliti primati assoldati alla causa del negazionismo, quei trumpini in miniatura che non appena li si redarguisce si trasformano in arroganti minus habens...?
Oppure trattasi dei simpaticoni sperti di borbonica memoria, refrattari alle regole imposte a cui non la si fa mica? Un modo come un altro forse per rimarcare che al di sotto del 41° parallelo da sempre cca' nisciuno e' fesso? Qualunque cosa siano e rappresentino, la domanda da porre loro e' sempre la stessa: quousque tandem abutere patientia nostra? fino a quando abuserete della nostra pazienza?
9 novembre 2020