Magna Apulia! dalle orecchiette ... a Federico II (parte prima)
L'abbiamo fatto!
Dopo anni, tanti anni meravigliosi in cui abbiamo costruito tutto, in cui abbiamo attraversato tempeste , scalato montagne e scivolato sugli arcobaleni, tra prove da affrontare e traguardi raggiunti.. abbiamo formalizzato quello che per noi già era lo stato di fatto: ci siamo sposati!!
E non c'è ovviamente matrimonio senza viaggio.. La meta sarebbe stata Madrid, ma i piccoli come regalo di nozze ci hanno donato 4 giorni di febbre accompagnata da tosse da fumatore per la piccola e un broncospasmo per il grande.. Così inizia la nostra luna di miele: tra tamponi, pronto soccorso pediatrico, aerosol e sciroppi. Ma dopo notti insonni e tante coccole i nostri piccoli eroi si sono rimessi in piedi! Il volo era ormai perso ma il desiderio di partire no.. allora carichiamo la macchina, solito trasloco, e prenotiamo proprio all'ultimo momento un appartamento ad Alberobello! e quindi: Puglia arriviamooo!
Sono le 10.30 di mattina del 4 dicembre, già in ritardo sulla tabella di marcia, e finalmente siamo pronti. Manca solo da sistemare i nostri gatti: Bentley, il maschio coccolone che ama stare in casa, Taffy la femmina, selvaggia, che conosce ogni angolo dei nostri 1000 mtq di giardino ed entra solo quando vuole... Dovendo mancare 6 giorni allestiamo un banchetto che neanche a Gattingam Palace si è mai visto: 6 teglie monouso grandi con croccantini assortiti di ogni gusto e forma, altre 6 teglie medie con bocconcini (anatra, salmone, manzo, pollo, tacchino e coniglio).. Non possono mancare i patè e litri di acqua messi in tante ciotole separate. Anche la lettiera è organizzata con tre nuove vasche pulite e piene di terriccio.. Senonchè Taffy capisce che gatta ci cova e scappa via!! Il nostro primogenito era già seduto sul suo seggiolone auto, e lo sentiamo gridare dal finestrino: "è passata da qui".. Io con la piccola legata in fascia mi lancio all'inseguimento ma la perdo.. La chiamo e la invito con una scatoletta di carne ma è così rimpinzata che non verrà mai.. Arriva a questo punto mio marito (o cavolo!! Lo chiamo marito!? 😂😂) che la vede infilarsi sotto i rami bassi del falso pepe (che vorrebbe essere visibilmente potato perché come me cresce in larghezza e non più in altezza ..) e inizia a cercare in mezzo senza più trovarla. Sembra Houdini: entra in un punto per sparire e riapparire magicamente all'angolo opposto come inghiottita da una voragine nel terreno! Il cespuglio di lantana è l'ultimo nascondiglio in cui è stata vista entrare.. Ma nonostante ci fossimo fiondati sopra non la troviamo..intanto è passata un'ora e .. Il bambino è sempre seduto in macchina che aspetta!! Decidiamo a malincuore di lasciare fuori parte del cibo e la nostra Taffy libera di vagare in giardino, sperando che non faccia troppo freddo e di trovarla bene al rientro..
Inizia il viaggio in auto: da temerari affrontare oltre 500 km con Mati che solitamente dopo i primi 20 strepita.. Eppure, si addormenta poco dopo e tutto fila magicamente liscio fino a Messina dove, con due canzoncine e un gioco delle facce (mi nascondo il viso tra le mani ed esco fuori ogni volta con espressione diversa) , arriviamo senza troppo soffrire al traghetto. Qui consumiamo velocemente un pranzo per evitare soste che ci faranno arrivare tardi: prendiamo due panini, un pezzo di tavola calda al forno e due immancabili arancini. Vorrei proporre alla nanetta di 14 mesi un cibo più sano (la cartocciata al forno ripiena di verdure) ma lei, avendo già capito tutto, punta il dito verso il cono rovesciato tra le mani del fratello .. Unto, fritto al punto giusto e con la panatura croccante come deve essere!
Dal traghetto guardiamo il mare e tra le onde cerchiamo i temibili mostri Scilla e Cariddi che insieme ad Ulisse spesso ci accompagnano a fare dolci sogni. Per stavolta non riusciamo a scorgerli ma scendiamo soddisfatti! Il viaggio continua sereno, la piccola riprende sonno e io sono esterefatta: finalmente siamo in grado di spostarci in auto senza drammi ! Le paturnie arrivano agli ultimi venti minuti di auto, quelli più pesanti e sofferti perché le sue urla entrano come lame dritte in testa.. Io passo sul sedile posteriore, incastrata tra due seggioloni isofix, mantenendo pose improbabili (la mia cervicale ringrazia) e riuscendo, non so come, ad allungarmi sopra la mia bimba saldamente legata con le cinture di sicurezza per allattarla.
Arriviamo così alla nostra masseria, appena fuori Alberobello. È già buio e non riusciamo ad apprezzare l'esterno. Fa anche freddo quindi ci rifugiamo subito in casa. Masseria mezza ruota.. Veramente carino e nuovo! Il proprietario, Mario, è molto gentile e disponibile. Ci sistemiamo, un po'di riposo per cercare dove mangiare e usciamo a cena. Andiamo alla masseria Torricella, anche questa fuori paese. Assaggiamo una cucina dai sapori semplici e genuini, come piace a noi. Buono il servizio e il rapporto qualità prezzo. Siamo belli che cotti, andiamo in casa e iniziamo a programmare le prossime giornate mentre i piccoli dormono.
05/12
Lo zoo di Fasano è aperto solo di domenica, quindi sarà la nostra prima tappa. Dista una ventina di minuti da Alberobello, non ci sono grandi file ed entriamo con la nostra auto venendo subito circondati da cervi curiosi , asini e capre. Il percorso è disposto su terrazzamenti con muretti a secco color ocra, gli animali sono liberi e li trovi veramente ovunque: chi gironzola tra le auto, chi si appisola sotto un albero, chi rientra verso il proprio giaciglio al riparo dal vento. Un doppio cancello separa i leoni dagli altri animali, anche se il re della foresta è parecchio sonnecchioso e indolente. Solo due si rincorrono sotto gli alberi, ma senza neanche troppo entusiasmo. Nonostante ciò l'emozione del piccolo è grandissima! Tigri, orsi, giraffe, elefanti, bisonti, struzzi, zebre, rinoceronti, cammelli e dromedari .. mancavano solo i due leocorni 😅 Finito il giro di Safari, con lo stesso biglietto, dopo aver parcheggiato, si accede a Fasanolandia.
Il cielo è incerto. Con un trenino raggiungiamo il lago dei grandi mammiferi ma facciamo un giro veloce fra ippopotami e orsi polari perché inizia a piovere. Dall'alto vediamo le scimmie che danno l'assalto al trenino pieno di turisti. Noi questo giro, nonostante sia incluso nel ticket, non lo facciamo. Entriamo al rettilario tra striscianti, alligatori, tartarughe giganti e qualche pesce con i baffi (come lo chiama mio figlio) Un giro lo si fa anche tra i dinosauri che, pigiando un bottone, si animano e tra il ruggito di un T.Rex e il movimento minaccioso di un triceratopo, lasciamo il parco senza neanche visitare l'area giochi (che sembra molto vasta e , in questo periodo, ospita pure la casa di Babbo Natale) perché inizia a piovere e si è fatta ora di pranzo.
Cerchiamo un ristorante a Fasano con l'intenzione, se smette di piovere, di tornare al parco. La piazza del paese è al di sopra delle nostre aspettative, le vie acciottolate dei dintorni e le case bianche sono deliziose, le strade pulite e ordinate ci danno un primo assaggio di Puglia e di ciò che vedremo nei prossimi giorni. Pranziamo alla Locanda di Martumé e anche qui il nostro palato può godere di un'ottima cucina! Continua a piovere e decidiamo di rientrare.. i bambini giocano a casa, si riposano un po' e poi usciamo a cena. Andiamo al ristorante Gli Ulivi, anche questo fuori paese: la cucina sembra essere quella di una nonna. La cordialità e la gentilezza sono di casa. Prima di andare a letto facciamo un giro tra le vie del centro di Alberobello, senza scendere dall'auto, giusto per esplorare il paese che, nonostante sia domenica, sembra molto vuoto. Ci aspettavamo anche degli addobbi natalizi, ma l'atmosfera è molto sobria..
06/12
La mattina il nostro ometto si sveglia sempre presto in questi giorni: in valigia con noi sono venuti anche i nostri elfi che ci accompagnano durante il periodo dell'avvento, Legolas ed Arwel (chi ama Tolkien sorriderà). La sera prima di andare a letto li sistemo in qualche posto strano e per lui è divertente andarli a scovare e, soprattutto, trova sempre un cioccolatino o un pensiero. La gioia nei suoi occhi, l'attesa, la scoperta, l'emozione che traspare dalla sua voce euforica mi riempiono il cuore. Vorrei tanto ritornare bambina per vedere con i filtri della magia la vita, per avere quella purezza incontaminata che solo i piccoli hanno, quel grande cuore che dopo un litigio basta il mignolino per tornare amici senza più pensare a quello che è stato..
Ci muoviamo presto verso le Grotte di Castellana, il primo tour inizia alle 10. Dopo i primi passaggi tra biglietteria, controlli di green pass (mi auguro che quando i miei figli leggeranno il nostro diario di bordo possano chiedere che diamine sia questo coso!!!) e autocertificazione covid... si può finalmente entrare. La nostra Ninì piccola è stretta al mio cuore sul marsupio e si gode la coccola.. accediamo dopo una scalinata, alla prima grotta, la Grave: è illuminata da luce naturale che filtra da un foro in sommità. La guida ci spiega che la scoperta delle grotte, è avvenuta negli anni 30, ci racconta della natura di stalattiti e stalagmiti, dello stillicidio che ha provocato la costruzione monumentale di ogni singola colonna..il percorso si snoda lungo 3 km (tra andata e ritorno) ed è sorprendente!
Il nostro Cattuppolo (così chiamiamo il grande) salta felice tra le rocce e i canyon ascoltando la guida, cercando tra le rocce le facce dei mostri che tanto gli piacciono e immaginandosi dentro uno dei labirinti dei suoi libri preferiti. La grotta della Torre di Pisa, quella della Civetta, il Deserto (in corridoio lungo e meno coreografico degli altri), la Cattedrale per la sua forma a cupola, la grotta del Precipizio e infine, la spettacolare Grotta Bianca!! Ogni angolo è suggestivo e sorprendente, ma la grotta Bianca fa mancare il fiato per l'emozione. In silenzio si può sentire il dolce e forte lavoro dell'acqua che goccia dopo goccia, in migliaia di anni, scolpisce opere d'arte uniche al mondo! Percorriamo la via del ritorno rivedendo le stesse sale da prospettiva diversa, con gli occhi ancora pieni di stupore torniamo in superficie.
La piccola ha sempre dormito cullata dal suono del mio cuore: adoriamo il baby wearing! Sono ancora le 12, cerchiamo un posto per pranzare.. in questi due giorni ci siamo resi conto che è difficile: spesso troviamo locali chiusi. Ci spostiamo su Gioia del Colle , prenotiamo la Locanda del Melograno: un altro ottimo pranzo! L'aria è frizzante, solo dopo pranzo facciamo un giro in centro: magari entriamo al museo del castello federiciano.. ma lo troviamo chiuso. Ci addentriamo per le viuzze, passiamo davanti al municipio e alla bella cattedrale (anche questa chiusa) arricciando un po' il naso per quelle abitazioni completamente addossate alle imponenti mura della chiesa, che ne offuscano un po' la bellezza. Rientrando verso casa passiamo in auto da Locorotondo: il primo paese in cui vediamo movimento e, nonostante la pioggia, sembra esserci gente in giro e tanti addobbi di natale. Spulcio su Internet e vedo un bel programma per le feste: mi sa che ci torneremo. Ora un po'di riposo e il solito problema di trovare un locale aperto per cena 😅
Stasera restiamo ad Alberobello centro, finalmente! Quando arriviamo il nostro bimbo inizia a saltellare tra le strade gridando di gioia: 'trulli!! Trulli!! Trulli!! Ancora trulli!! Andiamo di lì, e poi a sinistra.. e poi a destra!! Sempre trulli!! Trulli!! Gironzoliamo un po', fa freddo, e non c'è molta gente fuori. Entriamo nel nostro locale: 100metricubi, carino, intimo.. ma piccolo, troppo! Poteva essere il genere di posto che avremmo cercato in due: ottima selezione di vini, pochi tavoli, luci soffuse.. ma con i bambini ci sentiamo un po'fuori posto nonostante la gentilezza del personale. Mangiamo anche qui bene e.. l'ho detto che dopo la prima sera abbiamo abbandonato il rosso? Il primitivo ha troppi zuccheri residui, è troppo grasso e panciuto per i nostri gusti .. allora stiamo andando di Rosato e Bollicine: mica male! 😅 Andiamo a letto.. materasso che in realtà è stato un po' scomodo in questi giorni, ma il nostro super proprietario disponibile lo ha già sostituito in mattinata, sotto nostra richiesta: speriamo di svegliarci meno incriccati domani, perchè... un'altra meravigliosa giornata ci attende!!
Fine prima parte
13 dicembre 2021
Paesi Etnei
a cura di Memole Cosa c'è dall'altra parte dell'Etna: un gioiello medievale
Possiamo festeggiare!!!
Ci siamo finalmente riusciti!! A settembre avevo esordito con: "l'autunno é la nostra stagione, ogni fine settimana organizzeremo una gita in un posto che non conosciamo, un'escursione in montagna, una visita ad un museo! È il periodo ideale: non fa troppo caldo né troppo freddo, non ci sono le fioriture primaverili che un'allergica come me detesta.. Insomma: Pronti, via!!Chi ci ferma?" Ve lo dico io chi ci ferma: i bambini che portano in casa tutta la nuova collezione autunno inverno 2022 di virus di più svariata forma, dalla febbre al vomito (senza che io perda mai 100 grammi dei kg post parto, non sia mai!!) ci siamo sapientemente alternati .. e quando finalmente eravamo in salute: allerta meteo, uragani, cicloni tropicali, esondazioni di fiumi!
Oggi tutti gli astri erano allineati: il sole splende spudoratamente e (shhhhhttttt, diciamolo sottovoce e piano piano) stiamo tutti bene!!! E la nostra avventura ci porta a percorrere ad anello il nostro vulcano! Usciamo di casa piuttosto presto: prima delle 10 è quasi da record quando hai il grande che vuole costruire la pista di Maranello e la piccola che ha imparato ad aprire i cassetti e dissemina tutto ciò che riesce.. Imbocchiamo la provinciale in direzione Belpasso e qui: "mamma ti sei scordata che dovevo fare colazione!!!" Ecco perché siamo usciti prima delle 10! Ok: panificio già puntato e ne esco fuori con una frittissima ciambella ricoperta di zucchero che si disperde inesorabilmente in ogni cm dell'auto.. La campagna cambia intorno a noi, dagli ulivi ai grigi e tortuosi alberi di pistacchio ormai privi di ogni chioma , fino ad arrivare alle vigne ordinate su bellissimi terrazzamenti fatti con muretti a secco di pietra lavica.. ed arriviamo così alla città del vino: Randazzo, dolce borgo medievale situato a circa 760 MT di altitudine.. tanto caro anche perché legato a una parte importante della nostra vita: è il paese di origine della nonna paterna, è quello in cui il mio compagno trascorreva gran parte delle sue vacanze estive e natalizie.. tutto per lui è amplificato dai ricordi e dalle emozioni che questo posto, già magico di suo, evoca..
Quando scendiamo l'aria è frizzante nonostante il sole e il cielo terso. Ed ecco che manca all'appello il giubbotto della birba di casa: mi sa che uscire prima delle 10 non è stato poi un così gran successo! Lego la piccola sulla fascia ad anello e indosso il mio piumino al contrario per poterla coprire.. già l'operazione non è proprio semplice, ma si complica ulteriormente alla vista di un parco giochi che fa dimenare la mia bimba a più non posso Il nostro secondo obiettivo, dopo il panificio, è quello di trovare un negozio di abbigliamento per bambini 😅 Presto detto, ne usciamo bardati e incappucciati Possiamo finalmente goderci la passeggiata! Randazzo regala scorci meravigliosi.. alle spalle della basilica di Santa Maria Assunta ci si affaccia sulla vallata sottostante percorsa dal fiume Alcantara che scorre lento e tortuoso levigando le rocce di pietra lavica che lo circondano.. pietra lavica che domina in questo borgo sulle facciate delle chiese, sul basolato della pavimentazione, sulla via degli archi.. tanto da chiamare Randazzo la città nera Tra castelli e le tante chiese, con l'odore di legna che esce dai camini e quello dei panifici che sfornano nuvolette (tipici biscotti a base di uova e zucchero), camminiamo rilassati per questa giornata finalmente in libertà-
Purtroppo notiamo che la città non è viva come qualche anno fa: manca di turisti ma anche la gente del posto, piano piano, pare spostarsi verso la Città Un giro al parco giochi e poi in macchina verso l'agriturismo per il nostro pranzo Borgo San Nicolao è un posto semplice e curato, i sapori sono genuini e i proprietari simpatici e gentili. Unica nota dolente, per noi che ci teniamo, è l'assenza di una carta dei vini :-)
I piccoli mangiano volentieri e con la voglia di andare a scoprire la fattoria. In fondo ad un sentiero troviamo galline, tacchini, conigli, pavoni, maiali, lama, asini , capre e tantissimi cavalli che si lasciano accarezzare dai bambini e, in cambio di un po' di fieno, fanno anche qualche nitrito di soddisfazione che fa ridere la nostra piccola dagli occhioni increduli e sognanti È ora di rientrare, evitiamo l'autostrada e percorriamo quella che è una delle vie del vino più bella dell'Etna, che nulla ha da invidiare all'Alsazia o alla valle del Douro: cantine e vigneti si susseguono all'ombra del vulcano che cambia forma e aspetto ad ogni km percorso , mostrandosi maestoso e con la sua cima innevata Passiamo dall'elegante centro storico di Linguaglossa, attraversiamo Milo ed un pensiero va al maestro scomparso qualche mese fa.. Trecastagni, Pedara.. e di ritorno a casa: l'anello si chiude.. Ecco cosa c'era dietro la montagna: la montagna stessa e un mondo di cose belle da scoprire piccoli miei!
Paesi etnei, 20 novembre
Quando gli ospiti arrivano, arrivano ... di Memole
Se fare la pipì in pace con due bambini è difficile (dillo alla mia nutrizionista che non bevo due litri di acqua al giorno per non andare in bagno con loro dietro ..), fare la pipì , sistemare la coppetta (non si parla di gelato ...) e darti una rinfrescata diventa operazione assai complicata. La nana di un anno appena compiuto ovviamente ti segue gattonando ovunque si vada.. la tieni tranquilla con due pezzi di carta igienica da sfilacciare : durata 8 secondi... Poi il gioco è buttare nel water mentre io sono seduta .. Ok, con uno stacco di coscia che la meglio Heather Parisi si sognava nei meravigliosi anni 80, balzo sul bidet .. Ed eccola in piedi (lei non cammina) che tenendosi malamente sulle mie gambe deve giocare con l'acqua con il rischio di scivolare sul pantano creato a terra e spaccarsi la testa .. con la mia ormai attestata agilità la afferro tipo baguette appena sfornata e con l'altra mano cerco di sollevare gli slip..
Ed ecco che arriva figlio numero uno, di 5 anni, con un problema insormontabile: non trova il micropezzo lego di pagina 37!!!! Entra in bagno prima che io riesca a tirare lo sciacquone ed eccolo sbiancare (lui che sviene dal veterinario mentre misuriamo la temperatura al suo micio) : "mammaaaaa.. c'è sangue!!!" In quel momento , il mio primo momento da mamma verso figlio maschio, sale in me un istinto: mentire!!! Mi sono tagliata ? Oppure, la salsa in frigo si è inacidita... Ma , respiro.. prendo fiato e ci riesco: "amore tutte le donne da grandi sanguinano ogni tanto. Non fa male (si, una piccola bugia l'ho detta ), è naturale e serve per fare bimbi.. anche alla tua sorellina , quando sarà grande, succederà.. non ai maschi (voce fuori campo dice: "che culo che avete!)" Lui rimarca: "allora sei sicura che a me non succede?" Io: "certo amore, sei maschio.. ma comunque è naturale e non fa male. " Non ha più fatto domande ed è andato oltre...io mi sento come se avessi fatto un esame universitario, solo che la commissione non delibera né da voti..😅
Paesi Etnei, 5 ottobre 2021
Marzamemi e Noto: tutto l'incanto del sud-est
C'è stato un tempo in cui si viaggiava spesso: per lavoro, per vacanze, per andare a trovare gli amici. Anche un volo a settimana, tutto sembrava normale. Ogni scusa era buona: trolley alla mano o, in certi casi, muniti di "un pezzo di mobile", come quella volta fu battezzato il mio bagaglio al check-in da un assistente di terra, dopo aver giudicato le sue misure non proprio "political correct"... e via andare!
Passavamo sere a studiare la Lonely Planet costruendo itinerari dei sogni, toccando due nazioni nell'arco di 10 giorni, percorrendo anche 3000 km. Il primo figlio non ci ha fermati, anche lui in viaggio a soli due mesi: abbiamo adeguato i tempi, inserito degli spazi solo per lui e scoperto un nuovo modo di guardare alle cose. Tutto si è reinventato ed è stato nuovo e meraviglioso. Ma poi è arrivato l'inaspettato, quello che mai avremmo immaginato: il covid. Lui sì che ci ha bloccati e in definitiva cambiati: 18 mesi fermi, in casa, volenti o nolenti, a riposo o al lavoro. Mesi duri, che ci hanno stancati, sfibrati, insegnandoci forse a guardare in maniera diversa alle cose del mondo. Chissà...
Arriva dunque il momento di ricominciare, di tornare pian piano ad una nuova normalità e sperare che vada tutto bene. Fai quella prenotazione con paura: ti chiedi se tutto è igienizzato, metti in valigia le mascherine, porti l'amuchina e il green pass in borsa. Solo un fine settimana per metterci alla prova, anche perché nei terribili 18 mesi è arrivato anche qualcosa di incredibilmente bello: siamo in quattro ora. E questa piccola, nata nel bel mezzo del lockdown, non è abituata alla socialità, alla confusione, a cambiare ambiente; non lo è nemmeno ai brevi tragitti in auto, in realtà... Rischiamo: ce lo dobbiamo, lo dobbiamo a loro che sono il nostro futuro e devono continuare a sognare come abbiamo fatto noi e come continueremo sempre a fare. Partiamo il venerdì mattina, con la macchina carica di aspettative e di bagagli (con un neonato la partenza in realtà sa molto di "trasloco") .
La meta non è distante: 100 km circa per Marzamemi, un piccolo e delizioso borgo marinaro. Arriviamo all'ora di pranzo e ci dirigiamo direttamente verso il centro storico dove abbiamo prenotato un tavolo al Sicily Take away. La luce che riflette contro il tufo chiaro delle case è accecante, non c'è molta confusione e la piazza, solitamente caotica e gremita di turisti, si fa ammirare in tutta la sua bellezza: tavolini e porte azzurre, pale di fico d'india appese al muro, vasi traboccanti di piccoli fiori rossi, i soliti negozi di souvenir espongono colorati abiti con stampe barocche, il gatto di zona fa un giro discreto sotto i tavoli vuoti sperando in un buon bottino. Ci sediamo all'ombra di un ombrellone e ordiniamo dei primi : trofie al pomodoro di Pachino; cavati con tonno fresco, melanzane e menta; caserecce al pistacchio e gamberetti. Tutto ottimo, anche la gentilezza.
Dopo pranzo ci dirigiamo verso il lungomare: qui abbiamo preso un appartamento in villa (La brezza). L'accesso è su una strada privata, c'è un parcheggio all'ombra e del verde intorno. Ci accoglie il proprietario, gentile e disponibile che in pochi minuti snocciola una serie di informazioni utilissime su: funzionamento casa, disinfettante usato, comodità del paese, spiagge, ristoranti e chi più ne ha più ne metta. L'arredo della casa è semplice e un po' retrò, ma pulito ed essenziale. La cucina ben attrezzata, ma manca di piccoli dettagli. Unica pecca è la veranda d'ingresso condivisa con i vicini, separata solo da tralci di finta edera. Il "problema" si risolve rapidamente spostando tavolo, sedie e sdraio sotto al portico laterale salvaguardando la reciproca privacy.
Dopo aver fatto riposare i bambini andiamo in spiaggia: basta solo attraversare la strada. C'è un'area libera o si può scegliere il lido attrezzato. La giornata è ventosa, prevediamo meno di un'oretta, per cui sistemiamo i teli e ci tuffiamo. L'acqua è calda e cristallina, a tratti c'è della poseidonia ma del tutto trascurabile. Mentre papà e piccola si concedono una passeggiata sulla battigia, io con il mio ometto giochiamo a salta le onde. Una birra e un gelato al bar del lido prima di rientrare. Inizia il problema: "dove si va a cena". Sono le 18.30 circa e già molti locali non accettano prenotazioni perché pieni (anche per il giorno successivo)... Per fortuna troviamo posto al Il Borgo, un ottimo ristorante su piazza Giardinelli. Marzamemi di sera si trasforma: luci soffuse e calde la rendono elegante e da scoprire con i suoi vicoli e i numerosi locali. Le antiche tonnare propongono le loro conserve, sul lungomare c'è il mercatino di prodotti artigianali, il venditore di palloncini colorati e luminosi fa uscire da dentro il passeggino un gridolino di gioia così al nostro gruppo si uniscono Spiderman ed Hello Kitty.
È sabato mattina, c'è un meraviglioso cielo terso e blu con qualche nuvola che sembra dipinta apposta per fare contrasto. Andiamo al mare, ma scegliamo di prendere l'auto per raggiungere la spiaggia di San Lorenzo, alla IX strada: quella da cui si accede alla Riserva Naturale di Vendicari. L'acqua cristallina, calda e bassa per un lungo tratto è l'deale per i bambini. Le calette, circondate da grotte di roccia stratificata e scolpita dalle onde, hanno una sabbia fine, dorata e compatta. A pranzo ci spostiamo e scopriamo, grazie al fedele TripAdvisor, la Terrazza di Vendicari: un bio-agriturismo immerso tra i vigneti con la vista su Cala Mosche. Pochi tavoli occupati, un leggero vento mitiga l'aria e un buon pranzo a base di pesce mentre il cielo si copre di nuvoloni. Incantati dalla campagna circostante decidiamo quindi di rientare lentamente. I bambini hanno bisogno di riposo e il pomeriggio trascorre in casa prima di andare a cena da Liccamuciala in piazza Regina Margherita.
È domenica: ultimo giorno di questo breve e intenso weekend. Il clima scoraggia l'ultimo bagno al mare ma è l'ideale per visitare Noto. Passeggiamo in quello che, probabilmente, è il miglio più bello ed elegante della Sicilia. Un salotto a cielo aperto. Attiriamo l'attenzione del nostro bambino (cinque anni) con il gioco: cerca i mostri sotto i balconi e tra cavalli alati, sirene, puttini e leoni troviamo le amate figure grottesche che tanto lo fanno ridere. Palazzo Nicolaci è quello che più si è prestato al gioco e allora decidiamo di esplorarne anche gli interni: i suoi saloni sfarzosi e perfettamente restaurati. Pranziamo all'ombra del municipio, con la vista sulla cattedrale di San Nicolò, sotto grandi alberi frondosi che ci riparano dal sole ma anche dall'improvviso acquazzone estivo. Salutiamo Noto con l'odore della terra bagnata e i monumenti che si riflettono sulle pozzanghere illuminate dal sole che già fa capolino.
Rientriamo a casa con una buona sensazione che qualcosa stia cambiando. E questo è solo l'inizio.
di Memole
Paesi etnei, 19 luglio 2021