Letta: le correnti portano sfiga
Una lunga intervista su Rai news al neo segretario del PD Enrico Letta, ha messo in risalto, qualora ce ne fosse bisogno, il suo ormai proverbiale aplomb. Lo sdoganatore (illo tempore) del maglioncino a girocollo, si è concesso ad una distesa chiacchierata a tutto campo, durante la quale accanto ai temi caldi (il rapporto del partito con gli alleati e con il governo), ha trovato spazio per chiarire una volta per tutte un concetto che gli sta particolarmente a cuore, quello delle "correnti": "Nessuno, nessuno nel PD si sognerebbe piu' di definire correnti le nostre ampie divisioni interne... Quello delle correnti è un concetto ormai superato che ha fatto il suo tempo. Piuttosto definirei le nostre significative e a volte insanabili divergenze: aree di aggregazione e confronto, spazi aperti di pensiero plurale, reti di aggregazioni neurali, nuclei di confronto epistemologico, cellule di mitocondri impazzite..." Tutte definizioni di certo piu' calzanti, intuitive e sintomatiche, rispetto al termine abusato "corrente" che, oltretutto, come sembra trapelare dalla sede nazionale, sembra pure portare parecchia "sfiga". A questo proposito, lo stesso termine "sfiga", con una mozione dello stesso Letta, e' stato ufficialmente bandito dal vocabolario del Partito. Al suo posto, si preferirà utilizzare le seguenti circonlocuzioni: una tranvata che la meta' gia' basta, penuria di ricilcolo di gnocca, chilla pare ca' niente fa' ma scassa o' cazz. 5 giugno 2021